Quando si dice musica si dice Italia, e il pensiero corre ai nostri teatri con favolose acustiche, all’opera, alla scuola del bel canto, ai laboratori di liuteria, ai grandi musicisti italiani dal rinascimento fino ai primi decenni del ‘900.
L’Orchestra Amici del Mandolino propone in concerto due pilastri della musica italiana: le arie per tenore soprano, e il suono delicato e a volte struggente del mandolino.
La nostra formazione riprende la tradizione tutta italiana della pratica musicale degli strumenti a plettro.
Le orchestre a plettro, nate a metà dell’Ottocento, sono state per oltre un secolo tra le protagoniste di uno dei fenomeni più importanti della musica strumentale amatoriale italiana artefice, tra l’altro, della diffusione di massa della musica classico-opertistico-popolare.





Con grande passione e professionalità gli Amici del Mandolino affrontano un repertorio vasto e con la presenza della voce tenorile e di soprano, recuperano le arie d’opera, la canzone napoletana del `800 e del primo ‘900.
Sul fronte strumentale sono vari i generi che vengono accostati: la trascrizione di musica classica, il barocco, il periodo galante, i ballabili (valzer, polke, mazurche, tanghi, tarantelle, ecc.), il ragtime, la musica sudamericana e brani originali per strumenti a plettro del periodo aureo del mandolino, a cavallo dei secoli XIX e XX e musiche di recente ricerca che evidenziano maggiormente le caratteristiche tecniche ed espressive dei vari strumenti e il virtuosismo dei solisti.
Per poter meglio comprendere il ruolo che i circoli e le associazioni mandolinistiche avevano nel mondo musicale riportiamo il testo di una lettera di Giuseppe Verdi datata 19 Febbraio 1888 che da Genova scrive ad Antonio Monzino presidente della Società dei Mandolinisti:





